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Dal nostro bed and breakfast Bonapace Porta Nolana si può arrivare in dieci minuti nel centro storico, passeggiando lungo Corso Umberto I e prendendo per via Duomo e poi per via S. Biagio dei Librai (Spaccanapoli) o lungo via dei Tribunali.

Se volete invece utilizzare i mezzi pubblici, vi consigliamo la linea del bus R2, fermata a 50 metri dal b&b, che vi porterà in piazza Trieste e Trento dove c’è il capolinea. Li siete praticamente in centro e vicini al Teatro S. Carlo, Palazzo Reale, Piazza del Plebiscito, la chiesa di S. Francesco di Paola e Galleria Umberto I.

Vi consigliamo una sosta al magnifico bar storico del XIX sec. Caffè Gambrinus, una magnifica opera in stile “art nouveau”. Non potete perdere la sfogliatella da Mary, riccia o frolla, tipico dolce napoletano da provare sotto la Galleria Umberto I. Se siete nel centro storico di Napoli ad ora di pranzo potete deliziarvi con la famosa pizza da Brandi. Qui si dice abbiano inventato la pizza Margherita in onore della Regina, la pizzeria si trova in una traversa di via Chiaia. Ma la pizza “speciale” la si può anche assaggiare da altre parti come da Michele in via Cesare Sersale, a due passi dal nostro bed and breakfast, dove ne fanno solo due tipi da 100 anni…Margherita e Marinara. Vi raccomandiamo di andare in orari non canonici, anche di pomeriggio è sempre aperta, così non dovrete aspettare tanto tempo con il numerino.
Il centro storico di Napoli è stato dichiarato dall'UNESCO Patrimonio Mondiale dell'Umanità e nel 1995 inserito nella lista dei beni da tutelare.
Si può distinguere tra centro storico e centro antico: il centro antico di Napoli è la parte della città situata all'interno delle mura greche, il vero nucleo originario, quello storico è il resto della città al di fuori di esse.
Il centro storico di Napoli è tra i più estesi al mondo, misura circa 720 ettari e può essere considerato, per la sua ricchezza di beni culturali, un vero e proprio museo a cielo aperto. La sua caratteristica quasi unica è che l’attuale struttura viaria, riprende l’antico tracciato greco/romano, formato da Cardi e Decumani, strade ortogonali tipiche degli antichi accampamenti militari.
Il più bel panorama sul centro storico lo potete godere dal bel vedere di S. Martino dove potete arrivare prendendo la funicolare di Montesanto. Da li potete riconoscere tutti i monumenti, le strade come Spaccanapoli, il centro direzionale, piazza Garibaldi con la stazione Centrale, il nostro b.&b. (scherzo!), il porto e il Vesuvio. Se avete tempo potete visitare la Certosa di S. Martino con il suo museo, il presepe e una splendida chiesa barocca. Oppure entrare nel Castel Sant’Elmo posto lì, sulla collina del Vomero, a difesa della città di Napoli.

Il primo insediamento di Napoli fu quello nell'area di Pizzofalcone e Monte Echia, l'originaria Partenope, chiamata anche Palepolis (città vecchia) e successivamente ribattezzata Neapolis (città nuova).

In tutto il centro storico di Napoli sono presenti innumerevoli Beni Culturali quali: obelischi, monasteri, chiese, chiostri, musei, catacombe, scavi archeologici a cielo aperto e sotterranei con resti romani e greci, statue e bassorilievi, fregi, cappelle votive e porte di accesso all’antica cinta muraria. Ma andrebbero anche considerati Beni Culturali anche le attività artigianali che si svolgono da secoli in alcuni luoghi e che veramente producono cultura. Fra tutte ricordiamo il Borgo degli Orefici, nei pressi di piazza Mercato, dove sono concentrati innumerevoli negozi di gioielli, e oreficerie con prezzi molto abbordabili. Altre attività tipiche si concentrano a Napoli nel suo centro storico, come in via S. Gregorio Armeno, dove si possono trovare botteghe che riproducono i pastori e presepi nelle stesse fatture e materiali del ‘600. Vengono utilizzati ancora per gli abiti materiali pregiati come le sete di S. Leucio e la manifattura è talmente curata che le espressioni del viso sono molto realistiche e ogni personaggio ha una propria fisionomia diversa dall’altro. Entrate nel negozio dei Fratelli Capuano che hanno una lunga tradizione familiare e l’esposizione di presepi è veramente strabiliante. Per un acquisto più commerciale, ogni anno vengono realizzati pastori riguardanti personaggi che durante l’anno sono stati al centro dell’attenzione dei mass-media (Bin Laden, Cannavaro, l’immancabile Maradona ecc.). Un suggerimento: non vi affollate tutti l’8 dicembre perché altrimenti rimarrete schiacciati tra la folla e non vi godrete questo bel momento, le attività sono aperte tutto l’anno quindi ogni momento è quello buono!
Mentre vi gustate la famosa Pastiera nella pasticceria Scaturchio a piazza S. Domenico, vi consiglio di affacciarvi nella stupefacente Cappella S. Severo, da cui dista solo pochi passi. La cappella S. Severo venne realizzata nel 1749 da Raimondo de Sangro, principe di S. Severo, dall’ampliamento di un antico tempio votivo. Egli voleva realizzare un’opera tra le più magnificenti a Napoli e quindi interagì con gli artisti migliori dell’epoca, seguendo personalmente la realizzazione di ogni scultura. Il principe di S. Severo era un alchimista, massone, inventore, un uomo di grande cultura. L’opera di maggiore risalto artistico è il Cristo velato del 1753 dello scultore Sanmartino. Il sudario che ricopre il corpo del Cristo deposto dà il senso della trasparenza, mettendo in luce i tendini, le vene e segni alle mani e sui piedi della crocifissione e pensare che è tutto di marmo! In un locale sotterraneo si possono vedere in due bacheche i corpi di un uomo e di una donna con il sistema circolatorio e alcuni organi perfettamente conservati. Probabilmente Raimondo di Sangro, che amava la sperimentazione, aveva trovato qualche prodotto chimico che, una volta inoculato, aveva permesso la rapida solidificazione del sangue.
A Napoli si dice ci siano più edifici religiosi che abitazioni e in parte è vero. Alcune chiese sorgono su altre di epoca più antica come nel caso del Duomo di Napoli (1330), nel quale è possibile visitare i resti dell’antica basilica di S. Restituta eretta intorno al 320 d.C. e dedicata alla Santa africana di cui si conservano le reliquie. In altri casi le chiese hanno mantenuto la loro veste originaria come i molti esempi barocchi o in stile roccocò. Tra le più ammirevoli consigliamo una puntata alla chiesa del Gesù Nuovo, ex Palazzo Spinelli di cui conserva una magnifica facciata con bugnato a punta di diamante. In alcune chiese invece si è scelto di ritornare all’originario stile architettonico/artistico, sacrificando le testimonianze successive, che in alcuni casi ne avevano totalmente modificato l’aspetto decorativo. Un esempio per tutti è quello di S. Chiara (1310) con il suo monastero e chiostro maiolicato. Venne bombardata nel 1943 durante la seconda guerra mondiale, con grave distruzione della sua veste barocca composta da marmi e stucchi. Il successivo restauro, durato 10 anni, ha definitivamente privilegiato l’originaria veste gotica, lasciando come testimonianza delle sovrapposizioni stilistiche successive, soltanto alcune cappelle lungo la navata principale.
La Napoli sotterranea ha una estensione pari quasi a quella di superficie e rappresenta un'importantissima testimonianza archeologica e storica. Naturalmente consigliamo di effettuare una visita guidata a questi luoghi. Potrete comprendere la stratificazione del territorio della città nel corso della storia, che è letteralmente cresciuta su se stessa. Una delle visite più interessanti, parte in una stradina a sinistra della facciata della chiesa di S. Paolo Maggiore. Il tour è anche in lingua inglese e dura circa un’ora e mezza. Portatevi una giacca perché nel sottosuolo è molto più fresco. Il percorso si snoda attraverso vecchie cisterne, risalenti in gran parte all'epoca greco-romana e che furono attive fino all'ottocento: non bisogna meravigliarsi se Napoli era l'unica grande città europea ad avere l'acqua potabile nelle case, i pozzi erano collegati alle cisterne e queste all'acquedotto romano. Tali cisterne sono state ricavate mediante scavi nel sottosuolo di tufo, tipica roccia vulcanica di colore grigio o giallo, sulla quale e grazie alla quale Napoli è stata costruita. Questi ambienti così spaziosi, furono occupati durante la seconda guerra mondiale dalla popolazione, che qui trovava rifugio durante i bombardamenti. A testimonianza di ciò sono rimasti moltissimi disegni sui muri che ritraggono gli avvenimenti dell’epoca.
In diversi luoghi della città di Napoli sono visitabili anche alcune catacombe. Le più belle sono quelle di S. Gaudioso, di S. Gennaro e il Cimitero delle Fontanelle.
Tipico nel centro storico di Napoli è il notevole sviluppo verticale degli edifici dovuto anche alla proibizione in epoca del Viceregno spagnolo, di poter costruire al di fuori del perimetro difensivo. In questo modo si creò qui una delle più alte densità demografiche europee. Non è necessario andare nei Quartieri Spagnoli per trovarsi a passeggiare lungo strade strette, dove non batte il sole neanche a mezzogiorno e in cui la vita di tutti i giorni si svolge all’esterno. I cosiddetti “bassi”, monocamere a livello strada, non sono altro che un rifugio notturno per le famiglie di norma molto numerose.
Tra un edificio e l’altro si vedono ancora oggi i “panni” stesi che arricchiscono di colore la città, si sentono le grida della gente (il citofono è un optional), canzoni napoletane ad alto volume, panieri per la spesa calati con funi dalle finestre, motorini strombazzanti con su da 1 a 4 occupanti, rigidamente senza casco. Tutto a Napoli è in veloce movimento e sarete veramente molto contenti quando rientrerete nel nostro bed and breakfast di cui apprezzerete la pace e la tranquillità.
Dormire a Napoli in piena tranquillità sembra davvero una cosa surreale… provare per credere!

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